Perché soffriamo? Un tardo pomeriggio in un agosto di alcuni anni fa, quando vivevo in Connecticut, ero in macchina su una delle centinaia di strade semi-rurali contornate da un numero infinito di alberi.

La luce estiva faceva risaltare la loro chioma, creando delle sfumature verdi così intense che i miei occhi riuscivano a malapena a catturare l’intero panorama.

Tutto sembrava come molti altri precedenti viaggi in macchina, bella giornata, strada libera e tranquilla.

Tutto questo però cambiò in un istante.

Durante una curva notai un serpente lungo circa un metro che attraversava la strada nell’altra corsia. Una volta passato il serpente, guardai davanti a me e vidi che stava arrivando un grosso SUV nella corsia opposta.

Il SUV mi passò accanto a tutta velocità. Nello specchietto retrovisore lo vidi investire senza esitazione il serpente, schiacciandolo sotto il suo enorme peso.

Con uno spasmo di dolore, i nervi in fiamme, il serpente si rizzò “in piedi”, qualcosa di praticamente impossibile per un serpente, distendendosi in tutta la sua lunghezza prima di collassare in una tremolante palla di ossa rotte e ammaccate, nervi spezzati e spasmi di sofferenza.

La scena fu talmente vivida, la sofferenza così visibilmente intensa che mi venne la nausea. Io stesso non avevo mai sofferto in un modo così acuto ed intenso, nel modo così impensabile come fece quel rettile.

Eppure, nei momenti di profonda angoscia, il ricordo di quel serpente sofferente mi ha insegnato delle lezioni dure, ma vere.

Dio ci ama, quindi ci protegge, giusto?

Ho sempre pensato che Dio avrebbe rispettato i miei programmi di vita, che avrebbe fatto diventare realtà ogni mio singolo sogno giusto e desiderio giusto.

Pensavo che se fossi semplicemente stato abbastanza retto, avrei potuto avere tutto quanto.

Mi sbagliavo, ma davvero tanto.

Dio permetterà che i nostri desideri retti vengano distrutti e frantumati proprio davanti ai nostri occhi, se questo ci aiuterà a diventare più simili a Lui.

Dio ha preso tutti i miei piccoli, buoni, “giusti” sogni e ha lasciato che venissero infranti proprio davanti ai miei occhi. Non ha impedito alle persone, gli eventi, le regole, le storie, la libertà degli altri, a qualsiasi cosa, di distruggere i miei sogni.

Com’è possibile?

perché sofriamoOgni volta che i miei sogni venivano infranti, io cercavo di trovare la fonte del mio tormento, di trovare qualcuno o qualcosa a cui dare la colpa, per far sì che non succedesse mai più.

Ma era pura follia.

Potevo davvero fermare lo scorrere della vita, potevo fermare le sue innumerevoli ingiustizie le quali permettono misericordia, pentimento, gentilezza, comprensione, perdono, umiltà e cambiamento? Avrei davvero potuto fermare il mondo per avere ciò che volevo?

Questa è la vita (e la morte). Esattamente come quel serpente. La sofferenza è inevitabile, così come lo è stata per Cristo.

Non c’è stata alcuna mala fede, nessuna malizia, nessuna giustizia divina quando la vita di quel serpente fu polverizzata insieme a tutto il suo corpo.

Il serpente stava facendo quello che fanno i serpenti: spostarsi da un posto all’altro per trovare cibo, compagni e rifugio.

Cosa dire del SUV e del suo proprietario? Stavano solo facendo quello che fanno le macchine e gli automobilisti: andare per strada.

Questi due mondi si erano scontrati violentemente. Nessuno dei due ne aveva colpa. Strutturalmente questi scontri sono nella natura delle cose, questi incroci sono inevitabili in un mondo così complesso e complicato.

Perché soffriamo?

La sofferenza è inevitabile. La sofferenza è parte della vita.

A tutti capita di dover soffrire. A volte tale sofferenza è la semplice conseguenza dell’essere vivi.

A volte non c’è nessuno da biasimare, nessuno con cui pareggiare i conti, non possiamo riversare la nostra rabbia su nessuno, soprattutto non possiamo riversarla su Dio.

In realtà proviamo dolore e soffriamo inevitabilmente nella nostra vita, è parte del piano di salvezza. Da questo acquisiamo conoscenza, esperienza e saggezza.

Se non altro arriviamo a comprendere in minima parte ciò che ha provato il Creatore dell’universo quando è sceso al di sotto di ogni cosa, lasciando che l’ordine da Egli stesso creato Lo schiacciasse fino a sanguinare da ogni poro, causandogli un dolore a noi incomprensibile.

Secondo la mia comprensione, Egli stesso non riesce a descriverlo pienamente senza prendersi una lunga pausa (rappresentata dall’inciso):

“Poiché ecco, io, Iddio, ho sofferto queste cose per tutti […] Ma se non volessero pentirsi, essi dovranno soffrire proprio come me; E queste sofferenze fecero sì che io stesso, Iddio, il più grande di tutti, tremassi per il dolore e sanguinassi da ogni poro, e soffrissi sia nel corpo che nello spirito — e desiderassi di non bere la coppa amara e mi ritraessi —” (D&A 19:16-18)

Le sofferenze di Cristo sono chiare e tangibili in questo passaggio, così come la sua realtà, la sua umanità, la sua mortalità.

Vivere significa soffrire, per un tempo, ma la promessa di una dolce gioia eterna per i fedeli rimane certa quanto Dio stesso.

La sofferenza fa parte di questa vita. Ma perché Dio non interviene per evitarcela? Perché anch’essa è uno strumento cruciale per diventare simili a Lui.

Questo articolo è stato originariamente scritto da Dr. Taylor Halverson  ed è stato pubblicato su ldsliving.com, intitolato Why Do We Suffer? Here’s One Crucial Reason We Hardly Ever Talk About. Italiano©2017 LDS Living, A Division of Deseret Book Company | English ©2016 LDS Living, A Division of Deseret Book Company