Quali sono le differenze tra gli esseri esaltati, risorti e traslati?

Risorti

Una persona risorta è colui che è stata portata dalla morte alla vita e non morirà mai più. Il miglior esempio di questo è quello di Gesù che ha un corpo che può essere toccato (Luca 24:39) e può consumere pesce e miele (Luca 24:42).

Joseph Smith ha insegnato che “i personaggi resuscitati hanno un corpo di carne e ossa” (DeA 129:1).

Questo dono della vita fisica sarà dato a tutti coloro che hanno vissuto o vivranno.

Paolo testimoniò che “tutti muoiono in Adamo”, come nostra eredità comune mortale. “Anche così” aggiunge “in Cristo saranno tutti vivificati” (1 Corinzi 15:22), tramite il dono comune dell’immortalità.

Questi principi di mortalità e immortalità, sono sistemati come dei fermalibri. Il lavoro dell’Espiazione è centrale, per il lavoro e la gloria di Dio, che è “fare avverare l’immortalità… dell’uomo” (Mosè 1:39).

Esaltati

Una persona esaltata è quella che ha ricevuto la vita eterna.

Il termine stesso significa essere “sollevato in alto” (ex altus) e le Scritture sono chiare sul non esaltare noi stessi (DeA 63:55, DeA 112:15, Matteo 23:12), ma piuttosto sull’esaltare Dio, in lode o potere (Atti 2:33, Filippesi 2:9, Salmi 34:3, 108:5, 118:28) e i nostri simili, nello spirito di Sion (2 Corinzi 11:7, DeA 104:16).

Nel senso più pieno di cui si parla qui, Dio esalterà i fedeli (1 Pietro 5:6). Cristo gioca nell’immaginario letterale di questo termine, contrapponendo un tribunale umano, che lo solleva verso l’alto, al suo sollevarsi, per il controllo e il giudizio di Dio, e a quando ognuno di noi verrà sollevato.

“Mio Padre ha mandato me, affinché fossi innalzato sulla croce; e dopo che fossi stato innalzato sulla croce, potessi attirare tutti gli uomini a me, che come io sono stato innalzato dagli uomini, così siano gli uomini innalzati dal Padre, per stare davanti a me, per essere giudicati dalle loro opere” (3 Nefi 27:14).

Rivisitando il concetto in un nuovo contesto, i beati sono “sollevati nell’ultimo giorno” (3 Nefi 27:22) o esaltati. L’esaltazione è maggiore della risurrezione e, quindi, richiede un certo sforzo da parte nostra.

Quelli innalzati nell’esaltazione “si pentono, vengono a Cristo e sono battezzati nel suo nome, sono santificati mediante il ricevimento dello Spirito Santo” (3 Nefi 27:20). S

i noti che coloro che sono esaltati sono solo una parte di tutti coloro che hanno ricevuto la risurrezione.

Non tutti quelli che saranno risuscitati riceveranno l’esaltazione, ma tutti coloro che sono esaltati saranno stati necessariamente resuscitati.

Questo lavoro dell’Espiazione è centrale per il lavoro e la gloria di Dio, che è “fare avverare la… vita eterna dell’uomo” (Mosè 1:39).

Traslati

Una persona traslata è quella il cui stato è cambiato in un altro in cui non è più soggetta alle vicissitudini della vita fisica, come la morte, ma che non è ancora resuscitato (3 Nefi 28:38-39).

Questa persona, in un momento futuro, morirà e poi risorgerà, proprio come tutti gli altri (3 Nefi 28:40).

Gli abitanti di tutta la città di Enoch sono stati traslati (DeA 45:11-12).

In tempi più recenti, sappiamo che Mosè ed Elia sono stati traslati (2 Re 2:11) e il Libro di Mormon ci dà motivo di credere che il profeta Alma fosse stato traslato (Alma 45:19).

Mosè ed Elia, in particolare, erano necessari per imporre le mani su Pietro, Giacomo e Giovanni e trasmettere le chiavi del sacerdozio, prima della risurrezione (Matteo 17:1-3).

E, quindi, dovevano essere conservati in carne ed ossa.

Ci viene anche detto che i tre discepoli nefiti (3 Nefi 28:27-29) e l’amato Giovanni (DeA 7)furono traslati, in modo da essere in grado di servire sulla terra e aiutare il lavoro del Signore.