Una delle esperienze più potenti che ho avuto, riguardanti la protezione ricevuta dallo Spirito Santo, è avvenuta quando avevo sedici anni e ho avuto un’avventura in canoa (rafting), con i miei fratelli e alcuni dei loro amici.

Ora, la maggior parte delle persone potrebbe immaginare un piccolo gruppo di adolescenti, con un adulto responsabile, che navigano lungo un fiume, in un pomeriggio soleggiato. Cancellate quell’immagine.

Questo non era il tipico fiume. E, al solito, nulla di quello che facevo con i miei fratelli era “tipico”. Quel giorno ci siamo avventurati in campagna e abbiamo trovato un fiume isolato, in mezzo al nulla: perfetto per la nostra specie di avventura.

Salvato dallo Spirito Santo

L’inizio del viaggio è irrilevante, perché abbiamo deciso, nel primo pomeriggio, di cercare un luogo ideale per un po’ di tiro al bersaglio e per calarci giù da una torre elettrica.

Ero entusiasta di tutto questo e non solo mi sentivo incluso nel loro gruppo di ragazzi, ma ero altrettanto coraggioso come lo erano loro. Ci stavamo divertendo e il tempo passò rapidamente e perdemmo delle ore preziose di luce.

In tarda serata, decidemmo di arrampicarci, per tornare alle canoe, rendendoci conto solo allora che la corrente era troppo veloce per poter remare fino al fiume, dove si trovava la nostra macchina.

Prendemmo, allora, una decisione dell’ultimo minuto: lasciare che la corrente ci portasse verso il basso; sapevamo che c’era un vecchio ponte di campagna che avremmo potuto usare come sostegno, per uscire dal fiume e arrampicarci sulla via del ritorno.

Quindi, ci siamo andati tutti: Bill e Spencer nella piccola canoa, Eddie, Seth, Joe ed io nella canoa più grande. Ero seduto sul fondo: le mie gambe distese davanti a me, con le borse legate, le corde, le pistole e le munizioni, sulle mie gambe. Tutto sembrava abbastanza sicuro, vero?

Non passò molto tempo che la sera giunse e il fiume sembrò più veloce e più scura. La navigazione, in quella corrente, diventò più difficile per entrambe le canoe, ma continuammo. La luna luminosa forniva scarsa illuminazione, quindi guidavamo la canoa grazie ad una torcia che tenevamo davanti.

Con le rapide che si avvicinavano in fretta, remammo fino a riva, per valutare meglio la situazione. C’era un argine che creava un piccolo passaggio, attraverso le rapide. Entrammo lì, la canoa più piccola passò attraverso la breccia senza problemi, con la grande che la seguiva, dietro.

Solo che noi non ci riuscimmo.

Mentre la canoa si rovesciava, Eddie, Seth e Joe facilmente scivolarono fuori e nuotarono rapidamente a riva, dove Bill e Spencer erano in attesa di aiutarli. Ma io ero ancora bloccato sul fondo, con la borsa, le corde e le barre trasversali che mi bloccavano. Appena la canoa si rovesciò, io andai sotto, con essa.

Ero a testa in giù, nell’acqua gelida, senza possibilità di uscire, e non appena la canoa si raddrizzò cercai freneticamente di tirarmi su, ma adesso non avevo solo le borse, sulle mie gambe, ero quasi al limite dell’annegamento, perché la canoa aveva imbarcato acqua.

I miei fratelli erano impotenti sulla riva: la corrente era troppo forte perché loro nuotassero contro di essa e nessuno di noi aveva i giubbotti di salvataggio.

La canoa continuava a rigirarsi, più e più volte. Contro ogni istinto di combattere per trovare la mia via d’uscita, sentii una presenza che mi ordinò di stare calmo.

La canoa si capovolse ancora ed ero di nuovo sommerso sotto l’acqua e sentii ancora quella voce: stai calmo.

La canoa rotolò in posizione verticale.

Stai calmo.

La canoa si rigirò di nuovo, andando sott’acqua.

Stai calmo.

Questa volta, mentre ero sott’acqua, sentii la borsa e le corde essere tirate via dalla forte corrente. Non ero più legato e quando la canoa tornò dritta, iniziai la mia lotta per uscirne. Ma mi venne ordinato, di nuovo, di stare calmo. Non aveva senso stare seduto lì, mentre la canoa era in posizione verticale, ma ascoltai e mi fermai.

La canoa torno sotto: proprio come la corrente aveva portato via la borsa e le corde, così prese anche il mio corpo. Mi sentivo liberato dalla canoa e mentre il mio corpo veniva portato in superficie, guardai verso la terraferma. Vidi Spencer che si teneva ad una radice di un albero, mentre si immergeva nel fiume per aggrapparsi a me.

Abbracciai la borsa, come fosse un salvagente, ne stare a galla, e quando Spencer raggiunse la mia mano, per un attimo mi prese.

Ma, poi, non mi tenne.

Davanti, vidi i miei fratelli: Bill correva a valle, per trovare un altro modo per aiutarmi, Seth era dietro. Bill saltò nel fiume e si aggrappò mio braccio, ma mi sentii scivolare: la borsa era troppo pesante e mi stava allontanando.

Lascia andare la borsa.

Solo che non era solo la voce dentro la mia testa, a dirlo, perché potevo sentire anche Bill che mi urlava la stessa cosa: lascia andare la borsa. E quando lo feci, egli fu in grado di stringere la presa e tirarmi fuori e Seth era proprio lì, ad aiutarlo.

Era buio e ci avventurammo verso dei pascoli con delle mucche, cercando di non spaventare il branco. La stupidità di tutto ciò è abbastanza ridicola, ora che mi guardo indietro: non avremmo dovuto nemmeno essere lì, soprattutto di notte e senza giubbotti di salvataggio.

Ma poiché avevamo tutti ascoltato lo Spirito Santo, i nostri amici, i miei fratelli ed io riuscimmo ad allontanarci illesi.

Quante volte, da allora, mi sono trovato ad avere bisogno di soccorso? Troppe.

Negli anni a venire, mi sono trovato a finire in molte delle reti illusorie create dall’avversario; momenti in cui sono stato tirato sotto le acque agitate e stavo annegando nel buio e, ogni volta, c’era la mia rete di sicurezza, il mio consigliere spirituale, pronto a salvarmi.

Rompere il mio legame con lo Spirito Santo

mormone-dono-spirito-santoLo Spirito Santo, il mio compagno costante, ha continuato a vegliare su di me, fino a quando è arrivato il giorno in cui sono stato io, a lasciarmi andare: quando ho rotto il patto che ci legava.

Quel ricordo è ancora nella mia testa, mentre cerco di mettere quelle azioni, in parole. Ancora una volta sono stato attirato lontano, trascinato sotto le acque e legato, solo che questa volta ho ignorato la voce e ho continuato con le mie azioni, ignaro delle conseguenze che sarebbero seguite.

I miei fratelli, ancora una volta, mi hanno teso la mano per aiutarmi a tornare a riva, solo che ho anche respinto le loro offerte di aiuto.

Ho lasciato che la corrente mi portasse più lontano, credendo che mi avrebbe dato una vita più facile: quella in cui le pressioni dell’obbedienza e dell’accettazione sarebbero state placate dalla mondanità, diventata più importante per me. Sono passati anni, prima che potessi ritrovare il conforto e la pace della mia guida.

Una delle funzioni più importanti dello Spirito Santo è quella di testimoniare del Padre e del Figlio.

Non è stato così, fino a quando non ho raggiunto il fondo: troppo orgoglioso per inginocchiarmi e troppo amareggiato, per pregare: tutto quello che rimaneva da fare, per me, era ancora… stare calmo e ascoltare una voce che mi ha ordinasse di nuovo di tornare a Lui.

Una volta che ho iniziato a percorrere i passi verso il pentimento sincero, la mia testimonianza passata ha cominciato a riaffiorare, ricordandomi chi ero e cosa fossi in grado di diventare.

Riprendere il contatto con lo Spirito Santo

Durante la mia reintegrazione, sono stato ancora una volta benedetto dalla connessione sacra allo Spirito Santo. Sentire la sua presenza, dopo tutti quegli anni, era come accedere ad un’e-mail a lungo dimenticata e trovarvi migliaia di messaggi che aspettavano di essere aperti.

Non ho mai pensato che i messaggi avrebbero continuato ad essere inviati, ma le mie trasgressioni e la mia incuria avevano solo fatto in modo che la comunicazione fosse persa da parte mia, non Sua.

E’ stato un diluvio di conforto, di pace e di possibilità. Ogni giorno, dopo la mia reintegrazione, sono stato continuamente sostenuto dal calore e dall’incoraggiamento; anche le mie interruzioni venivano sostenute con l’ispirazione e i suggerimenti su chi avevo bisogno di raggiungere, chi pregare e chi diventare.

In qualità di membro permanente della Chiesa, lo ammetto, ho approfittato dello Spirito Santo nella mia vita quotidiana. Sempre presente, a fare la guardia su di me.

Ma, spesso, l’ho anche spinto in secondo piano, quando la fatica quotidiana e gli inconvenienti della vita, mi sbarravano la strada. Non è stato fino a quando la luce non c’era più, che ho capito il buio della perdita.

Quello che ho imparato è che senza il mio compagno, non ci vuole molto per portarmi giù. I piccoli fastidi crescono in fretta. Se la mia vita quotidiana si aggrava e la mia forza spirituale refluisce, io divento emotivamente debole e vulnerabile.

La preghiera sincera e lo studio delle Scritture, sono meditazioni quotidiane che possiamo fare, per far fronte alle veloci correnti della vita e alle rapide inaspettate.

Cosa significa lo Spirito Santo per me

Lo Spirito Santo è molto più di una voce dolce e sommessa. Sacro è questo dono che ci permette di sopportare con pazienza e comprensione, resistenza e forza. Possiamo essere più empatici verso coloro che ci circondano, compassionevoli verso gli estranei in stato di bisogno.

Con lo Spirito Santo, vedo più chiaramente il percorso su cui sono e vedo davanti a me l’obiettivo finale. E senza di esso, la speranza sembra evaporare. 

Questa voce divina mi attesta del nostro Salvatore: che Egli vive, che Egli ama ciascuno di noi e che attraverso la Sua espiazione possiamo rivederlo.

E con questa verità, le rapide emotive si calmano e si risveglia la speranza spirituale.