Ciò che è grande procede da piccole cose. Un nuovo periodo è già iniziato ed in men che non si dica, abbiamo lasciato alle nostre spalle un intero anno che ci ha portati ad agire e reagire dinnanzi a diverse prove e benedizioni che ognuno di noi, nel proprio intimo, ha dovuto, potuto e voluto affrontare, ricevere e superare.

Ciò che è grande procede da piccole cose

È mia convinzione che questo fine anno ci abbia visto tutti (chi in un modo e chi nell’altro) presi dal passaggio verso l’anno successivo; ma fra tutti i buoni, migliori ed eccellenti propositi, scelte ed azioni che ci hanno condotti ad essere chiamati come protagonisti in prima persona, ci siamo “presi il tempo” per riflettere su noi stessi, sulla nostra vita e fare il punto della situazione?

Abbiamo preso il tempo per valutare noi stessi e, con la sincerità di un fanciullo, stabilire se abbiamo raggiunto le mete che all’inizio dello scorso anno ci eravamo prefissati?

Prima ancora di stabilire delle mete temporali, ci siamo preoccupati di fissare degli obiettivi spirituali?

Se la risposta è “NO” anche ad una sola delle due domande, decidiamo ora chi vogliamo essere, scegliamo ora che tipo di anno desideriamo vivere, pur avendo la consapevolezza che non tutto può essere programmato, che il libero arbitrio del nostro prossimo talvolta intralcia il nostro percorso, percorso che immaginavamo lineare e libero, ma che a volte viene frustrato da condizioni esterne.

Prendiamo ad esempio le navi transatlantiche, che per quanto maestose ed imponenti, senza uno specifico piano di navigazione, chiamato “rotta”, possono ritrovarsi in acque sconosciute.

Nonostante le grandi dimensioni, anche un solo grado di deviazione dalla rotta stabilita può risultare fatale.

Decidiamo quindi come

ragazzi-mormoniCosì, analogamente, ognuno di noi deve decidere con precisione quale rotta intraprendere. Il Vangelo di Gesù Cristo può fornirci la rotta esatta.

Ma lo fa solo quando lo viviamo con convinzione e senza stare punto in dubbio.

Il Salvatore Gesù Cristo è la rotta perfetta da seguire ma come si applica tale rotta, tale esempio, alla nostra vita di tutti i giorni?

Stabilendo mete ed obiettivi, sia spirituali che temporali, che ci consentono di ripercorrere fedelmente il percorso del nostro Salvatore.

Se non dovessimo averlo ancora fatto, prendiamo il tempo oggi, da subito, per “ritagliare spazio” dal tram tram del mondo e fissare le nostre mete ed obiettivi per quest’anno nuovo.

Queste mete devono permetterci di elevarci, di migliorare la nostra condizione in ogni suo aspetto, aiutandoci e preparandoci, giorno dopo giorno, ad incontrare Dio.

Chiediamo dunque, mediante una solenne preghiera, l’aiuto e l’assistenza divina e poi fermiamoci a riflettere.

Scriviamo sul nostro diario ponderatamente ogni meta ed obiettivo ed appuntiamo vicino ad essi come vogliamo orientarci concretamente per raggiungere le nostre mete, a prescindere dalla loro natura spirituale o temporale, perché alla fine ogni cosa, anche ciò che è temporale, riconduce ad un unico grande scopo spirituale.

Dove

Sul sito ufficiale della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, nella sezione dedicata alla scuola domenicale troviamo scritto:

piazza-tempio-mormoneIn che modo fissare degli obiettivi mi aiuta a diventare autosufficiente?

Degli obiettivi significativi e una programmazione attenta possono aiutarci a compiere l’opera che il Signore ha per noi.

Fissare degli obiettivi è una parte importante per diventare autosufficienti. Prevede qualcosa di più del semplice desiderare o sognare.

Come ha insegnato il presidente Thomas S. Monson: “I desideri non fanno avverare le cose.

Il Signore si aspetta che pensiamo. Si aspetta che agiamo. Si aspetta che lavoriamo. Si aspetta che diamo la nostra testimonianza. Si aspetta che siamo devoti” (“In soccorso”, Liahona, luglio 2001, 58).

Quando noi programmiamo con l’aiuto della preghiera e lavoriamo diligentemente per raggiungere i nostri obiettivi, il Signore esalta i nostri sforzi e ci aiuta a raggiungere il nostro potenziale.

Chi vogliamo essere come membri della Chiesa

Ciò significa che il Signore desidera servitori attivi e proattivi. In D&A 58:26-29 troviamo scritto:

“Poiché ecco, non è opportuno che io comandi in ogni cosa; poiché colui che è costretto in ogni cosa è un servitore indolente e non saggio; pertanto non riceve ricompensa.

In verità io dico: gli uomini dovrebbero essere ansiosamente impegnati in una buona causa, e compiere molte cose di loro spontanea volontà, e portare a termine molte cose giuste; … Poiché il potere sta in loro, col quale sono arbitri di se stessi. E nella misura in cui gli uomini fanno il bene, non perderanno in alcun modo la loro ricompensa.

Ma colui che non fa nulla finché non gli sia comandato, e accetta un comandamento con cuore dubbioso e lo rispetta con indolenza, è dannato.”

Se invece abbiamo già stabilito mete ed obiettivi avendo una chiara visione di chi siamo e di chi vorremmo essere tra un anno, allora serbiamo il buon combattimento chiamato vita, serriamo i ranghi e perseveriamo fino alla fine per poter, un giorno, assaporare quel frutto che è più desiderabile di ogni altro frutto, potendo sentirci chiamare per nome dal Signore per essere invitati a vivere con Lui la pienezza della Gioia Eterna.

Questo articolo è stato scritto da Ether Modugno.