Recentemente su Facebook, Anziano Bednar ha condiviso una lista di domande che, odio ammetterlo, mi sono posto io stesso fin troppo spesso:

  • Avete mai sentito un insegnante della scuola domenicale introdurre il tema di una lezione e pensare: “Conosco già questo argomento”?
  • Avete mai sentito un oratore durante la riunione sacramentale identificare il tema del quale parlerà trovandovi a rispondere tra voi e voi “Non ancora!”?
  • Vi siete mai chiesti “perché i dirigenti della Chiesa parlano sempre delle solite dottrine e dei soliti principi base durante le conferenze generali”?
  • Avete mai “lasciato la stanza”, mentalmente e spiritualmente, aspettandovi una lezione ripetitiva?

Dopo aver letto la lista di Anziano Bednar non ho potuto non pensare: come faceva a saperlo? Come sapeva esattamente quel che penso e come mi sento in quel genere di domeniche quando anche solo per farmi vedere in Chiesa c’è bisogno di tutta la mia buona volontà, con fuori quel sole primaverile o quando mi sento sopraffatto dalle cinquanta cose che devo fare entro sera.

Anziano Bednar mi ha però sorpreso ammettendo che tutti noi abbiamo queste reazioni a volte, persino lui: un apostolo del Signore; perciò invece che essere frustrati noi stessi lasciando che questi pensieri entrino nella nostra testa, possiamo cambiare il nostro atteggiamento realizzando un’altra sorprendente verità: è proprio così che deve essere.

La ripetizione in Chiesa ci aiuta a ricevere rivelazioni

Bednar ci spiega: “l’apprendimento e l’insegnamento ripetitivo come il modello di rivelazione “linea su linea e precetto su precetto”, possono invitare lo Spirito Santo a rinnovare, arricchire ed allargare la conoscenza che già abbiamo ottenuto; possono inoltre portare nuova conoscenza e comprensione alla nostra mente e al nostro cuore”.

In un discorso dato alla BYU (Università di Brigham Young) in Idaho, Anziano Bednar si è inoltrato maggiormente in questo argomento, mostrando come questo sia il modo in cui apprendono e ricevono rivelazione anche i santi profeti del Padre Celeste dando l’esempio di Joseph Smith e raccontando l’esperienza in cui l’angelo Moroni ha visitato il giovane Profeta non meno di quattro volte per lasciare un messaggio praticamente identico a quelli precedenti.

Più importante ancora, l’apprendimento maggiore che compiamo nella Chiesa Mormone, avviene nel Tempio dove le parole e le alleanze vengono ripetute testualmente; ovviamente la ripetizione è un modo importante che il Signore usa per istruire i Suoi figli e per aiutarli a diventare ed a ricevere il meglio che Egli ha da offrire.

Ora che sapete la ragione importante per la quale la Chiesa di Gesù Cristo è così ripetitiva, si spera che comprendiate che non significa che debba essere noiosa; di fatto è proprio quella ripetitività che potrebbe portare a verità più grandi, profonde ed esilaranti, rispetto a come avremmo potuto impararle in un qualunque altro modo.

Questo articolo è pubblicato su ldsliving.com, e tradotto da Cinthia Macaluso.