Ho appena ricevuto una nuova chiamata e sono terrorizzato. Ho detto di si, al Vescovo, ma non posso fare a meno di pensare che ci sono tanti altri che potrebbero servire in questa chiamata ed altre chiamate molto meglio di me. Perché io? Perché il Signore non sceglie qualcuno più qualificato?

Le nuove chiamate mi spaventano

credo che siamo stati tutti nei tuoi panni, in un momento o in un altro. So di esserci stato. Riflettendo su questo, non ho potuto fare a meno di pensare ai nostri eroi ed alle eroine delle Scritture, che sicuramente devono essersi fatti la stessa domanda.

Uno dei migliori esempi di questo è Joseph Smith. Voglio condividerne alcuni punti salienti. Anziano Nash ha detto:

“Anche se forte di corpo e carattere, Joseph Smith era debole da quasi ogni altro punto di vista di misure terrene. Tuttavia, attraverso di lui, un ragazzo di campagna, che viveva in America, il Signore restaurò la pienezza del Suo vangelo per la benedizione di tutta l’umanità”.

Considera per un momento che Joseph Smith aveva, nella migliore delle ipotesi, la terza elementare, come grado di istruzione e, quindi, non sembrava affatto in grado di compiere quanto gli era stato richiesto. Ma la sua limitata formazione lo ha aiutato ad essere umile e ad affidarsi al Signore. Per illustrare questo concetto, anziano Nash spiega:

“A prima vista, non è intuitivo capire che il Signore utilizzi le cose deboli della terra, per compiere una grande opera.

Per apprezzare il motivo per cui il Signore chiama i deboli, ricordate che il Signore dice che il Suo lavoro deve essere compiuto a Suo modo e con la potenza del Suo Spirito: le Sue vie, in altre parole, non sono le nostre vie. Quelli che si percepiscono come “forti” non volgono tutto il cuore al Signore, per avere una guida.

Il ‘braccio di carne’ si affida alla propria saggezza e alla propria comprensione e, di conseguenza, è lasciato alla propria forza; e si trova sgomento, perché tale forza è insufficiente.

Ricorderete dallo studio del Libro di Mormon che quando i Nefiti andarono in battaglia ‘nella forza del Signore’ prevalsero. Quando si vantavano della propria forza, non riuscivano e fallivano miseramente”.

Le chiamate servono ad aiutarci a diventare più simile a Cristo

Forse, allora, il Signore ci chiama “deboli” per darci la benedizione di vedere il Suo potere nella nostra vita. Ma mentre cresciamo nella vocazione e diventiamo sicuri, stiamo sempre in guardia: senza umiltà i nostri punti di forza possono diventare le nostre debolezze. L’anziano Oaks ha parlato di questo, ci ha avvertiti:

“Ma la debolezza non è la nostra unica vulnerabilità. Satana può anche attaccarci dove pensiamo di essere forti, nelle zone stesse in cui siamo orgogliosi dei nostri punti di forza.

Ci avvicinerà attraverso i più grandi talenti e doni spirituali che possediamo.

Se non siamo diffidenti, Satana può causare la nostra rovina spirituale, corrompendoci attraverso i nostri punti di forza, così come sfruttando le nostre debolezze”. I nostri punti di forza possono portarci alla rovina.

Ancora una volta la risposta al problema è l’umiltà. L’anziano Oaks lo spiega in questo modo:

“Chi si impegna nell’autocompiacimento su un punto di forza presunto, ha perso la protezione dell’umiltà ed è vulnerabile a Satana, che utilizza quella forza per produrre la loro rovina.

Al contrario, se siamo umili e vogliamo imparare, diamo ascolto ai comandamenti di Dio, ai consigli dei suoi leader e ai suggerimenti del Suo Spirito così possiamo essere guidati su come usare i nostri doni spirituali, le nostre realizzazioni e tutti gli altri nostri punti di forza, per la giustizia.

E possiamo essere guidati in modo da evitare gli sforzi di Satana per usare i nostri punti di forza e provocare la nostra rovina.

In tutto questo, dobbiamo ricordare e contare sulla guida del Signore e sulla promessa: “Sii umile e il Signore Iddio ti condurrà per mano e darà risposta alle tue preghiere” (DeA 112:10).

Sembra che se ci sentiamo deboli e inadeguati, o forti e capaci, la risposta è sempre la stessa: rivolgiamoci al Signore.

Buona fortuna con la tua nuova chiamata!

Questo articolo è stato pubblicato sul sito askgramps.org e tradotto da Cinzia Galasso