Il presidente Thomas S. Monson, sedicesimo presidente e profeta della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, è morto nella sua casa di Salt Lake City, circondato dalla sua famiglia, all’età di 90 anni, martedì, 2 gennaio 2018 alle 22:01 ora locale.

Mentre piangiamo la recente dipartita del presidente Monson, il sedicesimo presidente e profeta della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, abbiamo avuto l’opportunità di leggere e riflettere sulla sua vita.

Questo grande uomo ha servito, sia come apostolo che profeta del Signore, per 54 anni. Di tutte le cose che sono state scritte e dette su di lui, ci sono tre aspetti per cui pensiamo che sarà più ricordato.

Il presidente Monson si prese cura delle vedove con amore sincero

Molti membri della Chiesa sono a conoscenza della sua eccezionale chiamata come vescovo quando aveva solo 22 anni, e sanno delle 84 vedove che servì e di cui si curò durante il periodo del suo incarico.

Attraverso le sue storie e quelle degli altri, abbiamo avuto la possibilità di vedere come ascoltava i suggerimenti dello Spirito, che lo aiutavano a raggiungere ed a servire gli altri: ricordiamo per esempio le visite ad amici in punto di morte e nel momento di necessità, il suo caro coniglietto regalato ad un amico d’infanzia, così che la sua famiglia potesse avere qualcosa da mangiare per la cena del ringraziamento e le visite frequenti agli orfanotrofi, che faceva tra le sue innumerevoli responsabilità.

Il presidente Boyd K. Packer disse “Lui visita [gli orfanotrofi] ogni volta che la sua fitta agenda di impegni lo permette, e qualche volta anche quando non glielo permette.”

Il suo amore ed il suo desiderio di servire gli altri ed il suo dono di sapere come farlo attraverso lo Spirito, erano la sua caratteristica, e una di quelle che ispira gli altri a fare lo stesso, anche dopo la sua dipartita.

Il presidente Monson aveva il senso dell’umorismo e le orecchie che si muovevano avanti e indietro

Il fatto che riuscisse a muovere le orecchie a suo piacimento era già straordinario, ma ancora più sorprendente fu il fatto che l’avesse fatto durante la Conferenza Generale, quando era in piedi sul podio per sfidare un piccolo imitatore che lo stava guardando.

Le storie divertenti che raccontava, erano il momento migliore della Conferenza e ci ricordavano che l’umorismo si può trovare in tutte le fasi della vita, e che dobbiamo sforzarci di sorridere sempre lungo il cammino.

Il Presidente Monson usava le parabole di vita personale per insegnare il Vangelo

Forse una delle cose più importanti per cui il presidente Monson sarà ricordato, è la sua prospettiva ed abilità unica nel vedere le applicazioni spirituali degli eventi quotidiani.

Nel 2013, ci raccontò di come una volta, non volendo, avesse appiccato il fuoco in una foresta a partire dalla loro baita e di come trasformò quell’errore in una lezione sui pericoli della disobbedienza.

Un’altra volta, raccontò la sua prima domenica nel centro di addestramento della marina, ed il coraggio che ebbe nell’osare a stare solo nella propria fede, almeno così credeva, e come noi possiamo fare lo stesso, nel difendere ciò che è giusto in un mondo pieno di incertezze.

Lui trasformava le esperienze di vita in bellissime parabole che toccavano i cuori ed ispirava dei cambiamenti positivi in tutto il mondo, imitando in certi modi lo stile d’insegnamento del Salvatore.

Mentre ricordiamo la vita e le opere di questo grande uomo, possiamo emulare il suo servizio, il suo senso dell’umorismo, e la sua abilità nel riconoscere le lezioni di vita mentre ciascuno di noi è in viaggio per ritornare alla presenza del Signore.