I nostri dirigenti mormoni hanno profili Facebook attivi e, rivedendo l’anno scorso, abbiamo tirato fuori alcuni dei post preferiti di ciascuno di loro, che ci hanno ispirato, elevato e motivato ad avvicinarci al nostro Salvatore e sostenere i Suoi servitori sulla terra oggi.

Dirigenti Mormoni – Prima Presidenza

Henry B. Eyring

21 agosto 2017

Insieme a tutti coloro che lo amano, mando i miei auguri al Presidente Thomas S. Monson per il suo 90° compleanno.

La sua fede ed il suo interesse per tutti i figli del Padre Celeste, hanno portato gioia e pace alle persone in tutto il mondo.

Egli è il profeta del Signore ed il nostro grande esempio di fedele discepolo di Gesù Cristo. Sono benedetto di servire sotto la sua guida ispirata. Buon Compleanno Presidente Monson.

Presidente Thomas S. Monson

14 febbraio 2017

profeta mormoneL’amore è l’essenza stessa del Vangelo, il più nobile attributo dell’animo umano. L’amore è il rimedio per le famiglie sofferenti, le comunità afflitte e le nazioni ammalate.

L’amore è un sorriso, un saluto, un commento gentile ed un complimento. L’amore è sacrificio, servizio ed altruismo. Mariti, amate le vostre mogli. Trattatele con dignità ed apprezzamento.

Sorelle, amate i vostri mariti. Trattateli con onore ed incoraggiamento. Genitori, amate i vostri figli. Pregate per loro, insegnate e portate loro testimonianza.

Figli, amate i vostri genitori. Mostrate loro rispetto, gratitudine ed obbedienza. Senza il puro amore di Cristo, afferma Mormon, “[noi] non siamo nulla”.

La mia preghiera è che possiamo seguire il consiglio di Mormon di “pregare il Padre con tutta la forza del [nostro] cuore, per poter essere riempiti di questo amore, che egli ha conferito a tutti coloro che sono veri seguaci di suo Figlio Gesù Cristo, affinché possiamo diventare figli di Dio; cosicché quando apparirà, saremo simili a Lui.

Presidente Henry B.Eyring

28 aprile 2017

Henry b. EyringRicordo una volta in cui uno dei nostri figli, di sette o otto anni, stava saltando sul suo letto così forte che pensai potesse romperlo.

Ho avuto un attimo di frustrazione e mi sono sbrigato per rimettere in ordine la mia casa. Afferrai mio figlio per le sue piccole spalle e lo sollevai fino a che i nostri occhi potessero incontrarsi.

Lo Spirito mise delle parole nella mia mente. Sembrava una voce tranquilla, ma mi trafisse il cuore: “Tu hai tra le mani una grande persona”.

Lo rimisi gentilmente sul letto e gli chiesi scusa. Oggi è diventato quel grande uomo che lo Spirito mi permise di vedere quarant’anni fa.

Sono eternamente grato che il Signore mi abbia salvato dai miei sentimenti poco gentili, mandando lo Spirito Santo per farmi vedere un figlio di Dio come Egli lo vedeva.

L’unità che cerchiamo nelle nostre famiglie e nella Chiesa arriverà quando permetteremo allo Spirito Santo di influenzare ciò che vediamo quando ci guardiamo gli uni gli altri e anche quando pensiamo gli uni agli altri.

Lo Spirito vede con il puro amore di Cristo.

Henry B. Eyring

21 settembre 2017

Ieri è stata per me una giornata speciale, avendo avuto l’opportunità di partecipare all’inaugurazione della nomina di mio figlio Henry J. Eyring quale nuovo presidente di BYU-Idaho.

La mia mente è tornata al giorno in cui mio padre parlò alla mia stessa inaugurazione al Ricks College quasi 41 anni fa.

Egli disse: “Sono qui oggi, fiero come tu possa esserlo, certo che le opportunità e le responsabilità che Hal, figlio di una buona madre affronta, mentre affermo con completa fiducia che con l’aiuto del Signore e con il tuo aiuto, egli avrà successo nel rendere il Ricks ciò che dovrebbe essere”.

Mio figlio, Presidente Henry J. Eyring sa ciò che suo nonno sapeva: grande gioia proviene dal riporre fiducia negli altri e veder crescere le loro capacità di pensare e agire.

Richiede solamente alcuni insegnanti con questa conoscenza per trasformare una piccola scuola in una grande università.

E coloro che sono edificati, andranno in giro in un processo esponenziale di trasformazione degli altri per costruire istituzioni in tutto il mondo.

Porto testimonianza che Gesù Cristo vive. Egli guida e benedice tutti coloro che guidano, studiano, insegnano e Lo servono. Lo Spirito Santo ci eleva e conforta sempre.

Il nostro Padre Celeste ascolta le nostre preghiere e ci manda lo Spirito Santo per darci il coraggio di andare avanti e puntare in alto.

Presidente Dieter F. Uchtord

27 giugno 2017

sostegno al profetaRecentemente mi sono imbattuto in un’intervista televisiva filmata 30 anni fa, all’incirca durante il periodo della dedicazione del Tempio di Francoforte, Germania.

Come potete vedere, allora ero un uomo molto più giovane. Oltre a servire come presidente del comitato del Tempio, ero anche chiamato come presidente di palo e capo pilota per la Lufthansa.

Era un periodo davvero molto pieno.

Mentre guidavo dall’open house del tempio per una stazione televisiva, pregai nel mio cuore di essere in grado di condividere in modo appropriato ed efficace i miei pensieri riguardo alla mia fede e del perché il tempio fosse così importante per i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

Quando arrivai, mi fu detto che l’intervista sarebbe durata solamente 2-3 minuti. Tuttavia quando le ultime notizie, che la stazione pensò stessero per andare in onda, non partirono, finirono per estendere la mia intervista a nove minuti.

Siccome l’intervistatore non si aspettava un incontro così lungo, giungemmo a un punto nella nostra conversazione in cui egli non aveva più domande pronte da pormi.

Questo ci permise di discutere argomenti di cui non avremmo parlato altrimenti. Parlammo persino di come si vestono i membri della Chiesa (sulla base dei miei calzini bianchi allora di moda e della cravatta stretta).

Tornando indietro e riguardando questa intervista, la cosa che più mi colpisce è che ancora oggi – 30 anni dopo – le domande e le risposte di cui parlammo allora sono ancora molto presenti oggi.

Vorrei invitarvi a guardare (abbiamo aggiunto i sottotitoli) e a riflettere su come questa conversazione di 30 anni fa, può ancora applicarsi a voi oggi.

Presidente Dieter F. Uchtdorf

30 marzo 2017

Recentemente un giovane uomo mi ha domandato come mai cambiassi spesso la mia cravatta durante la conferenza generale.

E’ una sorta di tradizione familiare iniziata anni fa quando, tra una sessione e l’altra della conferenza, macchiai la mia cravatta e ne cercai, preoccupato, una di ricambio.

Fortunatamente ne avevo una nel mio ufficio. Ai miei nipoti piacque tanto che anche loro cambiarono le proprie cravatte, e da allora è diventato quasi uno sport.

Per la nostra famiglia – e spero anche per la vostra – la conferenza generale è un evento speciale.

Al di là dell’ascoltare le parole di consigli e testimonianze dei profeti viventi e degli apostoli, abbiamo l’opportunità di crescere e imparare mentre trascorriamo il tempo l’uno con l’altro durante questo fine settimana.

A prescindere da come o con chi guarderete la conferenza generale, prego che i vostri cuori saranno toccati dai messaggi che sono stati preparati per aiutarci ad imparare di più riguardo al meraviglioso piano del nostro Padre Celeste.

Aggiungo la mia testimonianza a quella di coloro che ci parleranno questo fine settimana, che grazie all’amorevole sacrificio del nostro Salvatore Gesù Cristo, questo piano di felicità è disponibile per tutti.

Se ascolterete con il vostro cuore, sentirete il messaggio speciale che il Salvatore ha per voi questo fine settimana.

Presidente Dieter F. Uchtdorf

6 luglio 2017

Nel servire per la Chiesa negli ultimi decenni, spesso è stato domandato a Harriet e me dei sacrifici che ci è stato chiesto fare.

Per la maggior parte della nostra vita, ci siamo chiesti quando sarebbero arrivati i veri sacrifici. Ci sentivamo così benedetti che nulla che ci fosse richiesto di fare sembrava un sacrificio importante.

Quando fui chiamato a servire come membro del Quorum dei Dodici Apostoli e dovemmo trasferire la nostra casa negli Stati Uniti, divenne chiaro che non saremmo mai più stati in grado di vivere in Europa e stare vicino alla nostra famiglia e ai nostri amici di lunga data.

Quella fu la circostanza in cui ci rendemmo conto che era giunto il momento del sacrificio.

Da allora, siamo stati benedetti nell’avere alcuni membri della famiglia trasferirsi più vicino a noi, mentre altre sono ancora dall’altra parte del mondo.

Riusciamo a vedere alcuni membri della nostra famiglia solamente una volta l’anno – e di solito per poco tempo.

A tutti voi che avete l’opportunità di essere a stretto contatto con le vostre famiglie, vi incoraggio a trarre vantaggio da questi momenti.

Le meraviglie di internet ci permettono di stare in contatto con altre persone in un modo che non avremmo mai sognato prima, ma una video chat non è la stessa cosa che poter abbracciare, camminare, parlare e giocare con coloro che più amate.

Finché siete vicini, trovate le opportunità per inginocchiarvi e pregare insieme come famiglia. Apprezzate le piccole cose che accadono su base quotidiana.

Dio ci dà le famiglie per portarci gioia. Abbiate a cuore i momenti in cui state insieme finché ne avete l’opportunità. La vita terrena non durerà che per un periodo.

Dirigenti Mormoni – Quorum dei Dodici Apostoli

Russell M. Nelson

22 Giugno 2017

Russell M. NelsonQuando ero un giovane studente di medicina, il mio rigoroso studio del corpo umano mi convinse che Dio vive.

Quando venni a sapere che il corpo era una creazione di Dio, fui sempre più incuriosito dalle leggi di Dio che governano la funzione del corpo.

Tramite approfondite ricerche di laboratorio, imparai poi la legge che governa il battito del cuore.

In seguito, imparai che il battito cardiaco può essere temporaneamente interrotto in sicurezza, per facilitare delicate operazioni chirurgiche.

Questo poteva accadere cambiando il rapporto di sodio/potassio nel sangue che scorreva nel cuore.

Poi, quando il cuore era pompato nuovamente da un flusso di sangue con una normale proporzione sodio/potassio, sarebbe tornato a battere regolarmente.

Questi risultati hanno dimostrato di essere prevedibili, affidabili e ripetibili.

Recentemente ho avuto l’opportunità di spiegare queste cose ad una classe di medicina. Un colto professore che era presente, mi chiese: “Ma cosa succede se non funziona?” Risposi: “Funziona sempre! Funziona secondo le leggi divine.”

Le leggi divine sono indiscutibili e inconfutabili. Le leggi divine non possono essere negate o contestate.

E quando le leggi di Dio sono obbedite, otteniamo sempre le relative benedizioni! Le benedizioni sono sempre basate all’obbedienza di una determinata legge.

Gli esistenzialisti possono spiegare; i relativisti possono razionalizzare con le loro ristrette visioni della realtà – che la verità è solo un’esperienza soggettiva – le leggi sono leggi! La verità di Dio è vera! Ciò che Dio dice essere giusto è giusto! E ciò che Egli dice essere sbagliato è sbagliato!

Russell M. Nelson

28 luglio 2017

In un giorno a venire, vi presenterete dinanzi al Salvatore. Sarete sopraffatti sino alle lacrime per essere alla Sua santa presenza.

Farete fatica a trovare le parole per ringraziarLo per aver pagato per i vostri peccati, per avervi perdonato di ogni scortesia verso il prossimo, per avervi guarito dalle ferite e dalle ingiustizie di questa vita.

Lo ringrazierete per avervi dato la forza di fare l’impossibile, per aver trasformato le vostre debolezze in punti di forza, e per aver reso possibile di tornare a vivere con Lui e con le vostre famiglie per sempre.

La Sua identità, la Sua Espiazione e i Suoi attributi, diventeranno per voi personali e reali.

Non è necessario aspettare fino ad allora. Scegliete di essere uno dei Suoi veri discepoli, adesso. Siate qualcuno che davvero Lo ama, che davvero vuole servire e guidare come Egli fece.

Dallin H. Oaks

9 novembre 2017

Dallin H. OaksLa vita ha degli strani risvolti. Condividerò alcune esperienze personali per illustrare ciò che ho detto.

Quando ero un giovane uomo, pensavo che avrei svolto una missione. Mi diplomai alle scuole superiori nel Giugno del 1950.

A migliaia di chilometri di distanza, una settimana dopo il mio diploma, un esercito nord coreano oltrepassò il 38°parallelo, e il nostro Paese entrò in guerra.

Avevo 17 anni, ma in qualità di membro della Milizia Nazionale dello Utah, mi fu presto ordinato di prepararmi ad un servizio attivo.

Improvvisamente, per me e per molti altri giovani uomini della mia generazione, la missione a tempo pieno che avevamo programmato, non sarebbe iniziata.

Non vi appoggiate all’idea di poter programmare ogni evento della vostra vita – persino ogni evento importante. Siate pronti ad accettare i piani del Signore e l’arbitrio degli altri che vi influenzerà inevitabilmente.

Fate dei piani, ovviamente, ma fissate i vostri piani su impegni personali che vi porteranno avanti indipendentemente da ciò che accadrà.

Ancorate la vostra vita su princìpi eterni e agite su questi princìpi a prescindere dalle circostanze e dalle azioni degli altri. Allora, potrete attendere i tempi del Signore ed essere certi del risultato nell’eternità.

Dallin H. Oaks

11 maggio 2017

La più grande afflizione nella vita di mia madre fu la morte di suo marito, nostro padre, dopo soli 11 anni di matrimonio.

Questo avvenimento cambiò la sua vita e impose grandi avversità mentre continuava a guadagnarsi da vivere e crescere i suoi tre figli piccoli da sola.

Tuttavia, le ho spesso sentito dire che il Signore aveva consacrato quell’afflizione per il suo profitto, poiché la morte di suo marito l’aveva costretta a sviluppare i suoi talenti e servire, diventando qualcuno che non sarebbe mai riuscita a diventare senza quella tragedia.

Nostra madre era un gigante spirituale, forte e pienamente degna dell’amorevole tributo che i suoi tre figli hanno inciso sulla sua lapide: “La Sua Fede ha Rafforzato Tutti”.

So che è stata una benedizione essere cresciuto da una madre vedova i cui figli dovettero imparare presto a lavorare duramente.

Non possiamo sottovalutare la suprema importanza del compito che il nostro Padre Celeste ha assegnato alle madri, che sono le insegnanti, le lavoratrici e coloro che fissano gli standard nelle nostre case.

Le madri danno ai figli e alle figlie di Dio il loro primo e più formativo orientamento per il loro viaggio mortale verso la vita eterna.

Russell Ballard

14 novembre 2017

Russell BallardVi incoraggio a non aver timore del futuro. Non permettete a nulla che succeda nel mondo di rallentare il vostro progresso nella mortalità. Non abbiate timore di sposarvi.

Ripenso a quando tornai dalla mia missione in Inghilterra, più di 66 anni fa.

Utilizzai ogni abilità che avevo sviluppato quale missionario a tempo pieno per convincere Barbara che io fossi l’unico missionario ritornato vero e vivente che lei avrebbe dovuto prendere in considerazione.

Se riusciste a vederla, sapreste che era molto bella e lo è ancora, e molti giovani uomini condividevano il mio pensiero.

Così utilizzai il vecchio schema per assumersi un impegno. Le posi domande per conoscerla, risolsi i dubbi e andammo avanti, e questo è ciò che vi è stato consigliato di fare.

Non abbiate timore del matrimonio. Sono stato molto più in grado di portare a termine delle cose nella mia vita con Barbara al mio fianco di quanto sarei mai riuscito a fare da solo.

Se abbiamo avuto momenti difficili? Oh, sì.

Ma sono anche stati alcuni dei momenti migliori perché ci siamo avvicinati, abbiamo pregato insieme, lavorato insieme e abbiamo visto la nostra strada da un punto della nostra vita fino ad oggi.

Siamo così benedetti di aver avuto sette figli, nessuno dei quali potevamo mantenere. Il Signore disse che Egli avrebbe provveduto, che avrebbe aperto una strada, e così è stato con noi.

Questi meravigliosi sette figli ci hanno dato anche dei nipoti, e quei nipoti ci hanno dato dei pro-nipoti.

Russell Ballard

22 settembre 2017

Questo scorso fine settimana ho visitato la zona di Houston, Texas.

E’ stato assolutamente straziante vedere la devastazione e le perdite causate dall’uragano Harvey.

Quanto è stato commovente partecipare alle riunioni nelle cappelle, colme di centinaia di volontari che indossavano le magliette gialle, pronti e desiderosi di servire i loro vicini in difficoltà nella comunità.

Questo è il tipo di amore che il Salvatore desidera che possediamo.

Alla vigilia della Sua Crocefissione, il Salvatore disse ai Suoi Apostoli: “Io vi do un nuovo comandamento, che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amati. … Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri” (Giovanni 13:34-35).

L’amore descritto dal Salvatore è un amore in azione. Vedere così tante persone prendere parte agli sforzi per ripulire Houston, mostra perfettamente questo amore in azione.

E’ solamente quando amiamo Dio e Cristo con tutto il nostro cuore, anima e mente, che siamo in grado di condividere questo amore con i nostri vicini mediante atti di gentilezza e servizio – questo è il modo in cui il Salvatore amerebbe e servirebbe tutti se Egli fosse in mezzo a noi oggi.

Quando questo puro amore di Cristo – o carità – ci avvolge, pensiamo, sentiamo e agiamo in modo più simile a quello in cui il Padre Celeste e Gesù penserebbero, sentirebbero e agirebbero. La nostra motivazione e desiderio sincero sono come quelli del Salvatore.

Jeffrey R. Holland

30 settembre 2017

Jeffrey R. HollandSento molte persone in difficoltà con questo argomento: “Non sono abbastanza bravo.” Non sono all’altezza”. “Non ci riuscirò mai.” Lo sento dire dagli adolescenti.

Lo sento dire dai missionari. Lo sento dire dai nuovi convertiti. Lo sento dire da membri di vecchia data.

Credo nella perfezione di Dio e so che siamo I Suoi figli e figlie spirituali con un potenziale divino di diventare come Lui.

So anche che, quali figli di Dio, non dobbiamo sminuire o denigrare noi stessi, come se auto colpirci ci renderà in qualche modo la persona che Dio vuole che diveniamo nell’eternità. No!

Con la volontà di pentirci ed un desiderio di maggiore rettitudine nel cuore, voglio sperare che possiamo ricercare un miglioramento personale in un modo che non include l’avere l’ulcera o la bulimia, il sentirsi depressi o il demolire la propria autostima.

Questo non è ciò che il Signore vuole per i bambini o chiunque altro che canti sinceramente: “Vorrò imitar Gesù”.

Porto testimonianza di Gesù Cristo, che continuo Egli stesso “di grazia in grazia” finché ricevette una pienezza perfetta della gloria celeste nella sua immortalità.

Attesto che, in questa e ogni ora, Egli, con le mani segnate dai chiodi, ci sta estendendo la stessa grazia, tenendoci stretti ed incoraggiandoci finché non saremo al sicuro a casa tra le braccia dei nostri Genitori Celesti.

David A. Bednar

6 giugno 2017

David A. BednarSono appena tornato da un incarico memorabile in Africa. Ho visitato Nigeria, Senegal, Guinea, Mali e Ghana.

Nell’incontrare persone da tutta l’Africa, mi sento umile di fronte al loro ardente interesse ad ascoltare il messaggio del vangelo restaurato di Gesù Cristo.

Sorella Bednar e io amiamo le persone di queste nazioni in Africa e consideriamo una grande benedizione incontrarci ed imparare con loro.

Essi spesso affrontano sfide uniche e sono meravigliato della loro volontà di sottomettersi al volere del Signore ed essere felici in ogni situazione.

Sono sempre grato per ciò che imparo dai fedeli Santi in Africa. La loro fede mi rafforza.

David A. Bednar

22 gennaio 2017

Molto di ciò che dobbiamo sapere riguardo il carattere di Cristo è rappresentato dal semplice principio “uno ad uno”. Questo principio, evidenziato nella vita del Salvatore, è stato al centro dei miei studi per molto tempo.

Sono sempre commosso nel considerare quanto il Salvatore ami ciascuno di noi come individui.

Ho scritto il testo di una canzone riguardo questo principio del “uno ad uno”, a cui Paul Cardall ha aggiunto la musica.

E’ stata poi eseguita splendidamente dal Coro “One Voice Children”.

Mentre studiate il ministero di Gesù Cristo e cercate di avere occhi che vedono ed orecchie che odono, troverete che Egli rivolse il suo ministero al singolo.

Egli guarì il lebbroso, il servo del centurione, l’uomo con la paralisi, la donna che toccò I suoi vestiti – e molti altri ancora (vedi Matteo 8 e 9 nel Nuovo Testamento).

Nel Nuovo Mondo, Egli invitò la moltitudine riunita nel tempio nella terra di Abbondanza di venire avanti uno ad uno ed essere testimoni che Egli era stato ucciso per i peccati del mondo.

Poi Egli commando che i loro piccolo fossero portati a Lui, uno ad uno, ed Egli li benedisse e pregò per loro (vedi 3 Nefi 11 e 17 nel Libro di Mormon).

Ricordate, la semplice verità dell’”uno ad uno” non rivela tutto – ma molto di ciò che dobbiamo conoscere del carattere del Salvatore.

Similmente, ognuno di noi nel servizio rivolto agli altri – nelle nostre famiglie, con i nostri amici, nelle nostre comunità, nei nostri incarichi in Chiesa – ha l’opportunità e la responsabilità di provvedere al singolo.

Quentin L. Cook

3 aprile 2017

Quentin L. CookOggi ho condiviso un’esperienza che ebbi quando avevo 15 anni e fu fondamentale per me. L’ho condivisa con la speranza che altri possano trarre beneficio dalla mia esperienza.

La mia fedele madre, ha provato coraggiosamente ad aiutarmi a stabilire le fondamenta sulla fede nella mia vita.

Partecipavo alle riunioni sacramentali, la Primaria, poi i Giovani Uomini e seminario. Avevo letto il Libro di Mormon ed avevo sempre pregato.

In quel periodo ci fu un evento drammatico nella nostra famiglia, quando il mio adorato fratello maggiore stava considerando una chiamata in missione.

Il mio meraviglioso padre, un membro meno attivo nella Chiesa, voleva che mio fratello continuasse la sua carriera scolastica piuttosto che servire una missione.

Questo divenne motivo di contesa.

Durante una memorabile conversazione con mio fratello, cinque anni più grande di me, giungemmo alla conclusione che la sua decisione sul servire o meno una missione, dipendeva da tre fattori:

  1. Gesù Cristo era un Essere divino?
  2. Il Libro di Mormon era vero?
  3. Joseph Smith era il profeta della Restaurazione?

Quando pregai sinceramente quella notte, lo Spirito mi confermò la verità di tutte e tre le domande.

Inoltre, mi resi conto che quasi ogni decisione che avrei preso per il resto della mia vita, si sarebbe basata sulle risposte a quelle tre domande. In particolar modo capii che la fede nel Signore Gesù Cristo era fondamentale.

Guardando indietro, riconosco che, in primis grazie a mia madre, le fondamenta erano tali per farmi ricevere una conferma spirituale quella sera.

Mio fratello, che aveva già una testimonianza, prese la decisione di servire una missione ed alla fine ottenne il sostegno di nostro padre.

Attesto che riceviamo una guida spirituale quando ne abbiamo bisogno, secondo i tempi e la volontà del Signore.

La mia preghiera è che faremo i sacrifici ed avremo l’umiltà necessaria per rafforzare le fondamenta della nostra fede nel Signore Gesù Cristo.

Todd Christofferson

15 agosto 2017

Anziano Christofferson parla di benedizioni patriarcaliOggi ho avuto l’onore di accettare, a nome della Chiesa, il Premio di quest’anno per la Pace Mondiale del Filosofo Santo Shri Dnyaneshwara a Pune, in India, dal Centro Mondiale per la Pace.

Grazie alle generose donazioni di milioni dei nostri membri, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è in grado di provvedere alle forniture necessarie in periodi di Guerra, disastri naturali, ed altre calamità – così come alle crescenti sfide di povertà e malattie.

Facciamo del nostro meglio per aiutare le persone bisognose a divenire autosufficienti.

Come membro del Quorum dei Dodici Apostoli, la mia missione è di viaggiare in giro per il mondo, diffondendo questo messaggio di speranza, redenzione e pace.

Ci interessiamo profondamente al benessere ed alla crescita spirituale dei figli di Dio, ma ci rendiamo conto che anche il benessere fisico è fondamentale.

Il benessere spirituale e quello fisico sono intrecciati tra di loro, e coloro che sono affamati e senza una casa, coloro che sono a corto di formazione scolastica e di opportunità, e tutti coloro che sono nel bisogno per diverse ragioni, devono essere ricordati e sollevati.

Come fratelli e sorelle dobbiamo prenderci cura l’uno dell’altro.

Possiamo parlare lingue diverse e venire da una varietà di realtà culturali, ma siamo tutti uniti nel nostro desiderio di sollevare le persone nel bisogno.

Nel mettere in pratica la nostra fede ed unire i nostri sforzi a quelli degli altri, speriamo di portare pace e benevolenza all’umanità.

Todd Christofferson

16 aprile 2017

Ho uno speciale senso di riverenza ed apprezzamento per Maria Maddalena. Questa donna benedetta fu il primo essere mortale a vedere e parlare con il Cristo risorto. In seguito, Egli apparì ad altri, ma lei fu la prima.

In quel momento, il Salvatore risorto, in piedi dietro di lei, disse: “Donna, perché piangi? Chi cerchi? Ella, pensando che fosse l’ortolano, gli disse: Signore, se tu l’hai portato via, dimmi dove l’hai posto e io lo prenderò” (Giovanni 20:15)

L’anziano James E. Talmage ha scritto: “Una sola parola uscita dalle Sue labbra viventi trasformò il suo angoscioso dolore in gioia estatica.

“Gesù le disse: Maria!” La voce, il tono, il tenero accento che essa aveva udito e amato nei giorni andati la sollevarono dalla profonda disperazione in cui era piombata.

Essa si volse e vide il Signore. In una effusione di gioia, stese le braccia per abbracciarLo, pronunciando soltanto la tenera parola adoratrice “Rabbuni!” che vuol dire mio diletto Maestro” (Gesù il Cristo [1916], 506).

Credo nella sua pura e semplice testimonianza di Gesù Cristo, insieme agli altri numerosi testimoni della Resurrezione del Salvatore. Credo a Pietro e i suoi compagni dei Dodici.

Credo nelle testimonianze trovate nel Libro di Mormon – tra cui di Nefi l’Apostolo con la moltitudine senza nome nella terra di Abbondanza.

E credo nella testimonianza di Joseph Smith e Sidney Rigdon che, dopo molti altri testimoni, proclamarono la grande testimonianza di questa ultima dispensazione “che Egli vive! Poichè lo vedemmo” (D&A 76:22-23).

In questa domenica di Pasqua e sotto lo sguardo del Suo occhio che tutto vede, mi ergo quale testimone che Gesù di Nazaret è il Redentore risorto.

Porto testimonianza di tutto ciò che seguì la Sua Resurrezione. Prego che possiate ricevere la convinzione ed il conforto di quella stessa testimonianza.

Neil L. Andersen

22 maggio 2017

Neil L. AndersenPer grande parte della mia vita, ho sentito un legame speciale con la Francia.

Quando ero un giovane uomo ho servito nella Missione francese e in seguito come presidente della Missione francese di Bordeaux.

Questo fine settimana, mia moglie Kathy ed io – insieme alle nostre due figlie – siamo stati felicissimi di partecipare alla dedicazione del Tempio francese di Parigi – il primo tempio in questo Paese meraviglioso.

Una delle lezioni più importanti che impariamo al tempio è di perseverare.

Dalle benedizioni che riceviamo e dalle promesse che facciamo e manteniamo, riceviamo una tangibile forza spirituale ed un potere che ci aiuta nelle nostre vite.

E’ stato proprio da fedeli membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in Francia che Kathy ed io abbiamo imparato tra le più preziose lezioni di perseveranza fino alla fine.

Quale giovane missionario, conobbi fratello e sorella Brieu che, con molto sacrificio, venivano alle riunioni domenicali con il loro piccolo di tre anni da una città situata a molti chilometri di distanza.

Un altro membro, sorella David, si unì alla Chiesa nel 1974. Non si è mai sposata, ma i bambini della Primaria la chiamano benedetta ed ora le fanno visita mentre, ora novantunenne, attende il completamento della sua vita mortale.

Ero nella stanza di ospedale con sorella Yonnet nel 1990 quando suo marito di 38 anni venne a mancare – lasciandola con quattro giovani figli da crescere nel vangelo. Ella non ha mai vacillato.

Un’altra donna fedele, sorella Guerinot, ha cresciuto cinque energici ragazzi, mentre suo marito era chiamato a servire in diversi incarichi in chiesa.

Quando finalmente erano prossimi alla pensione nel 2014, con la prospettiva di servire delle missioni future, fratello Guerinot, che ha la mia età, morì improvvisamente.

Cosa avrebbe dovuto fare sorella Guerinot? Esattamente ciò che fareste voi. Si strinse saldamente alla sua fede, alla sua famiglia ed ai suoi amici.

Permettiamo ai meravigliosi templi del Signore di aiutarci a seguire l’esempio di coloro che hanno contribuito a porre le fondamenta della Chiesa in Francia ed ovunque altro.

Umilmente, quale testimone di Dio, vi dò la mia testimonianza certa che Dio è il nostro Padre, Gesù è il Cristo. Il tempio è la Loro casa.

Neil L. Andersen

7 ottobre 2017

La Gentilezza di Anziano Robert D. Hales (La Storia dei Compagni di Cravatta)

Adoro Robert D. Hales. Mentre ieri lo abbiamo adagiato per il suo riposo eterno, è stato detto molto a riguardo della sua vita incredibile – come atleta, pilota di jet da combattimento, uomo d’affari, marito e padre e, cosa più importante, come testimone speciale del Signore Gesù Cristo.

Forse nulla definisce il discepolato più di un uomo (o una donna) che mostrano gentilezza ad un estraneo e, ancora di più, ad un bambino. In tutti questi anni trascorsi con Anziano Hales, l’ho visto stendere la mano e sollevare molte persone.

Questa storia del suo “compagno di cravatta” mostra un’amicizia che dura da sette anni con un bambino (mentre Anziano Hales stava lottando per la sua propria sopravvivenza) che non sarà mai conosciuta ampiamente, se non per la mia pubblicazione qui.

Nell’aprile del 2010, quando Anziano Robert D.Hales si alzò per parlare durante la conferenza generale, Jason, di cinque anni, che lo stava guardando dalla sua casa a Baltimora, nel Maryland, saltò in piedi con emozione.

La cravatta che Anziano Hales stava indossando era identica ad una cravatta che egli aveva nel suo armadio. Corse in camera, chiese a sua madre di aiutarlo velocemente ad indossarla e posò per fare una foto con Anziano Hales sullo schermo.

Sei mesi dopo, Jason aspettò pazientemente, indossando quella stessa cravatta, finché il nome di Anziano Hales sarebbe stato chiamato durante la conferenza generale. Per la sua gioia, Anziano Hales si presentò ancora con la stessa cravatta nera a pois bianchi.

Nell’aprile del 2011, Anziano Hales non parlò in conferenza, così, Jason, per rallegrarlo, gli scrisse e condivise con lui le fotografie che ritraevano entrambi mentre indossavano cravatte simili.

Questo diede inizio ad un’amicizia con Anziano Hales, conferendo loro il nome di “compagni di cravatta”.

Per la conferenza dell’ottobre 2011, era stato deciso quale cravatta avrebbe indossato per il suo discorso alla conferenza generale. Egli scrisse a Jason:

“Ho indossato quella cravatta solo per te. E’ divertente avere un compagno di cravatta”.

Così iniziò una catena di lettere condivise costantemente al termine di ogni conferenza generale, ciascuna fermata “Il tuo compagno di cravatta, Anziano Robert D. Hales”.

Man mano che Jason cresceva, Anziano Hales gli parlava non solo di cravatte, ma anche di preparazione al battesimo e poi del sacerdozio, del tempio, e del “fedele servizio al tuo Signore e Salvatore”.

Nell’ottobre del 2013 Anziano Hales parlò di Jason nel suo discorso alla conferenza per insegnare l’importanza di indossare la “completa armatura di Dio”. Egli spesso incluse la sua frase tipica: “Ritorna con Onore”.

Inoltre, nel 2013, Jason poté finalmente incontrare Anziano Hales faccia a faccia.

Questo rafforzò l’amicizia – e la decisione di Anziano Hales di indossare la cravatta nera a pois bianchi per tutte le conferenze generali a venire.

Quale dono più prezioso per un amico, Anziano Hales dichiarò che avrebbe regalato a Jason la sua cravatta nera a pois bianchi, una volta terminato il suo ultimo discorso in conferenza generale, dicendo a Jason che si aspettava da lui di indossarla per il suo discorso alla riunione sacramentale prima della sua partenza in missione nel 2023.

Giovedì sera, mentre Kathy ed io, e le altre Autorità Generali eravamo in fila per esprimere le nostre condoglianze a sorella Mary Hales, anche lei stava pensando agli altri.

Ella chiese, “Anziano Andersen, ho una scatola a casa, contenente una cravatta molto speciale. Potresti aiutarmi a farla avere a Jason?”

Ronald A. Rasband

30 agosto 2017

apostolo mormoneDiversi anni fa, uno dei nostri nipoti è nato con una rara patologia genetica. Paxton soffriva di molti disturbi di salute.

Questa prova era molto dura per la mia famiglia, fisicamente, emotivamente e spiritualmente.

So che molti di voi hanno affrontato prove simili nella propria vita.

In questi momenti, possiamo fare riferimento al grande piano di felicità messo in atto dal nostro Padre Celeste.

Quel piano, quando fu presentato nella vita pre-terrena, ci spinse ad esultare di gioia.

In poche parole, questa vita è il nostro addestramento per l’esaltazione eterna, e questo processo prevede prove e difficoltà. E’ sempre stato così, nessuno escluso.

Per la nostra famiglia, il percorso che seguì la nascita di Paxton fu cruciale per apprendere speciali lezioni legate all’eternità. Nel corso dei suoi tre brevi anni sulla terra, imparammo l’importanza di appoggiarci all’Espiazione di Gesù Cristo.

Sebbene affronteremo prove, avversità, disabilità, angosce, e tutti i tipi di afflizione, il nostro amorevole Salvatore sarà sempre lì per noi.

Ronald A. Rasband

8 febbraio 2017

Quando ricevetti l’incarico come presidente di missione, mia moglie ed io riunimmo i nostri figli per dire loro dove la Prima Presidenza ci aveva informati saremmo andati.

Non vedevo l’ora, siccome era lo stesso posto in cui avevo servito come missionario a tempo pieno.

Quando lo dissi alla mia famiglia, tutte e cinque i volti dei miei figli si abbassarono. Mio figlio Chris iniziò addirittura a piangere.

Gli dissi: “Chris, non sei emozionato di tornare nella missione dove ha servito tuo padre?” Egli rispose: “Papà, significa che non potremo più divertirci?”

Applicai su me stesso il consiglio di Presidente Lee: “Il più importante tra i lavori del Signore che Anziano Rasband potrà mai fare, sarà tra le mura della mia stessa casa”.

Ebbi molto più tempo a disposizione da dedicare a mio figlio mentre servivo come presidente di missione che quanto ne avevo quando lavoravo. Risultò essere una meravigliosa esperienza per la nostra famiglia.

Attesto che il lavoro che svolgiamo dentro le mura delle nostre case è il più importante lavoro che mai svolgeremo. Mi sarebbe piaciuto impararlo prima, ma vi assicuro che l’ho imparato ora.

Gary E. Stevenson

29 ottobre 2017

apostolo mormoneDurante il corso della mia vita ho dedicato un tempo considerevole allo studio delle circostanze e agli eventi inerenti la pubblicazione del Libro di Mormon.

Visitare il negozio di stampe Grandin, a Palmyra, nello stato di New York – luogo in cui il Libro di Mormon fu pubblicato per la prima volta nel 1830 – mi ha confermato ancora che la verità del Libro di Mormon è inconfutabile.

Il Libro di Mormon è la parola di Dio.

Aggiungo la mia testimonianza di questo libro sacro alle testimonianze di tanti altri, incluse quelle del Presidente Henry B. Eyring e Presidente Russell M. Nelson durante la conferenza generale all’inizio di questo mese.

Nelle pagine del Libro di Mormon, troverete l’amore infinito e la grazia incomprensibile di Dio.

Mentre vi impegnate a seguire gli insegnamenti in esso contenuti, la vostra gioia si espanderà, la vostra comprensione crescerà e le risposte che state cercando alle molte sfide presentate nella mortalità, vi saranno date.

Ricordate, quando guardate il libro, state guardando al Signore.

Dale G. Renlund

21 maggio 2017

Gary E. StevensonRecentemente ho avuto l’opportunità di officiare il suggellamento al tempio di quattro meravigliose coppie.

Mentre mi preparavo per queste meravigliose esperienze, mi sono ritrovato a riflettere sulla scrittura che si trova in 1 Corinzi 11:11 “D’altronde, nel Signore, né l’uomo è senza la donna, né la donna senza l’uomo”.

Mi sono ritrovato a pensare cosa significhi “nel Signore” in un rapporto matrimoniale.

Questa è una domanda da cui, riflettendoci su, ogni marito e moglie può trarre beneficio.

Per me, significa che Ruth ed io saremo più forti se basiamo la nostra relazione sugli insegnamenti, l’esempio e l’amore di Gesù Cristo.

Lavorando per diventare più simili al Salvatore, impareremo ad amarci di più e diventare più uniti.

E’ un obiettivo lungo una vita – un obiettivo lungo un eternità a dire il vero – e vale tutti i nostri sforzi.

Dale G. Renlund

21 settembre 2017

Ieri, Ruth ed io abbiamo avuto l’opportunità di prendere parte alla nomina di Henry J. Eyring quale nuovo presidente di BYU-Idaho. E’ stata una meravigliosa inaugurazione di questa importante università e la sua direzione.

Esprimo le mie congratulazioni a Presidente e Sorella Eyring nel dirigere questa bellissima università.

Inoltre, come ulteriore vantaggio nel prendere parte all’inaugurazione, BYU-I ha allestito temporaneamente una mostra delle opere d’arte del Presidente Henry B. Eyring.

La mostra si intitola “Un Diario Visivo “e tratta una selezione da oltre 700 schizzi, opere ad acquerello e sculture.

Presidente Eyring ha spiegato che questo lavoro creativo è motivato dall’amore per il Creatore e per la sua famiglia. E’ stato fonte di ispirazione vedere alcune opere d’arte di Presidente Eyring ed ho potuto sentire il suo amore per Dio e le Sue creazioni.

Bonus:

Sebbene Anziano Hales sia venuto a mancare quest’anno, vogliamo mostrare apprezzamento per questo dolce post da lui pubblicato poco prima della conferenza generale di ottobre.

Quando sorella Hales ed io ci sposammo, l’Anziano Harold B. Lee mi diede dei bellissimi consigli sul matrimonio. Egli suggerì:

“Porta a casa dei fiori abbastanza spesso che tua moglie non si chieda ‘Qual è l’occasione?’ Corteggia la tua cara moglie allo stesso modo che hai fatto per portarla al tempio, così che quando lascerai questa vita, ella vorrà ancora stare con te per il tempo e per l’eternità”.

Quella fu per me una grande lezione.

Per avere quel tipo di amore nella nostra vita coniugale sulla terra, abbiamo bisogno di tenerlo vivo nutrendolo ogni giorno. Questo è il modo in cui il nostro matrimonio progredisce dall’essere semplicemente svolto nel tempio al divenire celestiale.

Dirigenti Mormoni – Presidenza Generale della Società di Soccorso

Jean B. Bingham

1 dicembre 2017

Che cosa accadrebbe se le persone donassero ciò che acquistano a qualcuno nel bisogno, piuttosto che tenerlo per sé? 

Jean B. Bingham

5 maggio 2017

Jean B. BinghamOggi ho avuto il piacere di parlare alla conferenza delle donne a BYU, un evento sponsorizzato dalla Presidenza Generale della Società di Soccorso.

Mi ha fatto piacere vedere le mie consigliere, sorella Sharon Eubank e sorella Reyna I. Aburto, presentarsi e condividere storie della loro vita, alcune della quale hanno condiviso anche sulle proprie pagine Facebook.

Queste due donne sono servitrici stellari di Dio ed hanno storie di vita eccezionali che dimostrano l’amore del Signore per ognuna delle Sue figlie, in qualsiasi circostanza possiamo trovarci, e le capacità personali che si rafforzano quando scegliamo di seguire le Sue vie.

La mia storia è abbastanza “normale”. Sebbene crescendo mi piacesse imparare, non ero la migliore degli studenti in nessuna materia.

Non posso vantare di avere capacità esperte: suono il pianoforte, ma solo abbastanza da arrangiarmi a suonare un inno.

Ho imparato a cucire una gonna che si possa indossare, ma cucire un abito era sicuramente al di là delle mie capacità.

Sebbene sia stata benedetta con una buona salute e mi piacesse correre al parco o nuotare al lago, non ho mai preso parte a uno sport di un qualsiasi livello quando andavo a scuola.

Non sono mai stata invitata al ballo di fine anno. Non sono stata chiamata a presiedere nulla.

Non ero mai la ragazza popolare del gruppo, e un’amica sorprendentemente attraente, dopo aver scrutato le mie caratteristiche, mi disse, “Beh, non sarai mai una bella ragazza, ma potresti essere carina”.

In altre parole, ero solo nella media.

Alcune di voi potrebbero rapportarsi a questo tipo di esperienze e sentire che siete “solo nella media”.

Se siete umani – e in particolar modo di sesso femminile – probabilmente avete vissuto questi momenti di scoraggiamento e dubbio che non siate tutto ciò che vorreste essere.

Tuttavia, anche nella mia “normalità”, il Padre Celeste ha visto il mio valore e mi ha aiutata a sviluppare i doni e la grazia che Egli sa mi aiuteranno a diventare ciò che Egli ha in piano per me.

Sappiate che il vostro Padre Celeste vi darà tutto ciò di cui avete bisogno per diventare straordinarie figlie di Dio.

La meraviglia del suo piano celeste è che ciascuno di noi può essere spettacolare a motivo dei propri talenti e capacità uniche. A differenza del mondo, nel Suo regno non c’è un podio dei vincitori che ha spazio solo per uno o due persone.

Ognuna delle Sue figlie è stata istruita, preparata e donata di talenti nella vita premortale con un meraviglioso potenziale di divenire una regina nel regno celeste.

Sharon Eubank

21 agosto 2017

Con le migliaia di amici riuniti in piazza del tempio per guardare intensamente l’eclissi solare, non ho potuto fare a meno di pensare che ieri ho promesso di ricordarmi sempre del Salvatore e rivolgere sempre il mio sguardo a Lui – senza bisogno di indossare occhiali speciali.

Reyna I. Aburto

5 maggio 2017

Reyna I. AburtoRecentemente, riflettendo sul mio nuovo incarico, mi sono chiesta: “Cosa è stata per me la Società di Soccorso?”

I miei pensieri sono tornati al tempo in cui vivevo a San Francisco, California, ed era un momento di scelte cruciali nella mia vita.

Avevo appena preso la dolorosa decisione di divorziare dal mio primo marito dopo aver trascorso anni ad aiutarlo ad uscire dalla tremenda trappola della dipendenza da alcool e droghe.

Allora avevamo un figlio piccolo di tre anni, e la mia anima era piena di domande, paure e desideri per me e mio figlio.

Ricordo essermi chiesta: “Cosa succederà adesso? Come potrò trovare gioia dopo tutto questo? Come posso offrire un ambiente sicuro per mio figlio? Come sarà il nostro futuro? Dove troverò pace?”

Alcune settimane dopo quella decisione dolorosa e la separazione definitiva, accadde un miracolo.

Mia madre incontrò una meravigliosa coppia missionaria della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, che la invitò ad andare in chiesa.

Ella mi chiese di andare con lei e mi domandai, “Cosa ho da perdere?” Quando entrai in quella Chiesa, un dolce sentimento mi avvolse.

Sapevo di essere in un luogo sicuro; sapevo che lì potevo trovare pace e che “qualcosa di straordinario” sarebbe avvenuto nella mia vita.

Insieme a mia madre e mio fratello, mi unii alla Chiesa dopo sole poche settimane dal nostro primo incontro con i missionari.

All’improvviso, avevo amici, insegnanti, dirigenti, consiglieri, e persone modello di ogni età, maschi e femmine, e tramite le loro parole e le loro azioni, potei sentire lo Spirito Santo nel mio cuore, portare testimonianza della verità del vangelo restaurato di Gesù Cristo.

Quindi, cosa ha significato per me la Società di Soccorso?

Per me, La Società di Soccorso è stata quel rapporto che ho costruito con donne fedeli, l’amore che ho sentito da e per altre sorelle mentre lavoravamo insieme “sul sentiero degli angeli”, e le verità che ho imparato nel cercare di “adempiere il mio scopo e la mia missione, in pensieri ed azioni” come donna di Sion.

La Società di Soccorso può essere un paradiso sicuro per noi. Come promesso dal Presidente Boyd K. Packer:

“Questa grande cerchia di sorelle, sarà una protezione per ognuno di voi e per le vostre famiglie.”

La Società di Soccorso può essere paragonata ad un rifugio – un luogo sicuro e di protezione – il santuario dei tempi antichi. Sarete al sicuro nel farne parte. Avvolge ogni sorella come un muro protettivo”.